Le misure prese (giustamente) per contenere l'impatto del Covid19 sulla vita delle persone, hanno inevitabilmente e profondamente colpito le aziende, gli Stati e l'economia in generale.
Prima dell'arrivo della pandemia, un recente studio dell'Economist, affermava che 4 su 5 Ceo di aziende europee ritenevano che le loro organizzazioni fossero carenti di "skills/competenze" per centrare gli obiettivi di crescita e prosperità prestabiliti. A dimostrazione di quanto emerso, vi è la guerra all'acquisizione dei talenti che negli ultimi 5 anni è cresciuta rapidamente a causa della presenza di nuove aziende più agguerrite e determinate, proprio come dimostra l'impegno messo in campo dalle varie organizzazioni HR.
Oggi, molte aziende sono in difficoltà, mancano di liquidità, alcune usufruiscono della cassa integrazione per difendersi, altre difficilmente riapriranno, altre regrediranno e saranno costrette a ridimensionarsi. Un recente studio di Harvard (Mercato Nord America) dimostra come dalle ultime 3 crisi economiche dagli anni 80 ad oggi, solo il 9% delle aziende sia tornato ad essere più florido di prima. Il 17% di esse ha cessato l'attività, mentre il 74% non è più tornato ai livelli pre crisi. A determinare questi verdetti sono state proprio le strategie applicate dal management. Quelle che hanno avuto gli effetti più negativi sono proprie quelle aziende i cui manager hanno optato per soluzioni "protettive", ovvero quel 27% di aziende che ha pensato solo a tagliare i costi senza intraprendere altre iniziative.
Ma allora quelle che hanno "vinto" cosa hanno fatto di diverso? Hanno armonizzato e sviluppato soluzioni di riduzione costi parallelamente a progressivi investimenti in Marketing, R&D e acquisizione dei migliori talenti.
Essendo la situazione Italiana ben peggiore di quella Nord Americana, lo scenario che si prospetta è quello di deliberati approcci "protettivi" da parte del management che inevitabilmente porteranno molti professionisti di comprovata esperienza a perdere il lavoro, in cassa integrazione o in un limbo professionale senza grandi prospettive future. Un valore inestimabile per competenze ed esperienza, un'occasione senza precedenti. A questo si aggiungono anche le difficoltà dei tanti giovani prodotti dalle università che vedranno così ridursi le possibilità di impieghi adeguati alla loro preparazione.
In questo quadro apparentemente non roseo, i business leader hanno l'opportunità unica di fare la differenza, acquisendo quei talenti, inaccessibili fino a poco tempo fa, anche a migliori condizioni economiche. Inoltre, le scelte protettive delle aziende porterà ad una riduzione della concorrenza proprio in ambito di recruiting, lasciando ampi margini di manovra a chi ha visione e determinazione.
Ecco perché mai come oggi l'occasione va colta prontamente. Per farlo è necessario emergere comunicando messaggi positivi che raccontano il punto di vista di chi lavora nelle vostre aziende, di come siate il luogo ideale dove far esplodere il proprio talento. Ultimo, ma non per importanza, elevando la qualità delle conversazioni di recruiter e hiring manager. Cosa dire e come, sono elementi chiave imprescindibili in una strategia di acquisizione vincente.
Stefano Trupia
Founder & CEO Brand2live.com
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