Un pomeriggio di circa 9 anni fa, mi ritrovavo a dialogare con una psicologa dei comportamenti di alcune donne nei confronti dei loro figli. Mi veniva difficile comprenderne alcuni e cercavo delle risposte. Il succo di quella conversazione fu: "Coloro a cui la natura lo permette posso essere madri, ma non tutte sono mamme ". Non avevo mai visto la cosa da quel punto di vista. Così semplice, diretto, elementare da non averlo preso minimamente in considerazione. Un'affermazione che vale anche per noi uomini e tanto di più vale in campo professionale. Tutto così banale finché non ci si sbatte il naso.
Ma cosa distingue una mamma da una madre?
L' amore incondizionato per i figli, la passione per crescerli, la determinazione nel trasferire loro i valori in cui si crede, le abilità organizzative, la capacità di ascolto attivo, la velocità mentale nel prendere decisioni e consigliarli, la flessibilità ,la capacità di adattamento, la gestione degli imprevisti con relativa risoluzione dei problemi, la capacità sopraffina del "controllo di gestione economica" famigliare, la pazienza infinita, la generosità e il dover affrontare e lottare con se stesse a causa delle naturali paure che le affliggono (avrò fatto bene? sono una brava mamma? ecc..), l'equilibrio tra inseguire (giustamente) la propria carriera in modo armonioso con il coltivare la corretta crescita dei figli, e molto altro ancora.
Caratteristiche che se scritte su un foglio di carta spaventano chiunque, tanto più un uomo e tanto più nel mondo del lavoro.
Doti che le mamme hanno innate. Infatti non esistono scuole, tanto meno università o master per diventare mamma. Non esistono corsi online, si forse qualche consiglio ci sarà pure sul web, ma sono tutte risorse che una donna sviluppa, allena, sperimenta, lottando con se stessa. Un lavoro duro ancor più enorme ed incredibile se non aiutate dal proprio marito o compagno di turno. Infatti ancora oggi molti uomini queste virtù le danno per scontate e spesso non se ne curano affatto. Riconoscerle alle loro donne, o alle loro dipendenti o manager sarebbe già il primo grande passo per una società migliore ed aziende più produttive.
E qui apriamo un'altra nota dolente, il mondo del lavoro dove purtroppo ancora oggi la discriminazione di ruoli e salari tra uomini e donne è enorme. Se poi si è mamma, o si sta per diventarlo, è ancora peggio. Nel pensiero comune (errato) una mamma viene penalizzata nella carriera ( e non sempre da un uomo). Non importa se ha un CV "pesante" per competenza, conoscenza ed esperienza. Ecco perché da uomo combatto da sempre questa causa. Nel mio percorso professionale ho sempre prediletto il grande valore delle donne, delle madri e quello delle mamme.
Oggi, Festa della mamma, invito gli uomini a riflettere su come le caratteristiche straordinarie di una mamma siano fondamentali nel business. Basta vedere cosa richiedono le aziende quando cercano profili/talenti nei ruoli manageriali per comprendere come le mamme abbiano tutte le carte in regola per essere degli ottimi leader, addirittura in più rispetto a molti maschietti che anche se a capo di grandi aziende, andrebbero in difficoltà a fare 1/4to delle cose che una mamma fa ad un figlio, esempio: vestirli, gestirli, organizzarli, aiutarli, ascoltarli, ecc..
Un messaggio dove la "diversità " sia vista per il grande valore che apporta e non come un handicap.
Auguri a tutte le mamme.
Stefano Trupia
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